sabato 10 febbraio 2018

Recensione: "Splendido visto da qui" di Water Fontana

Perchè devo iniziare un anno con un altro libro flop!!?? Grrrrr eppure anche per questo riponevo tante, tante speranze e invece...

Splendido visto da qui 
di Walter Fontana

Editore: Giunti
Pagine: 281
Prezzo: 14.00€

Voto: 2/5

Trama: Futuro prossimo. Un mondo diviso in Zone militarizzate. Queste Zone sono: anni '60, anni '70, anni '80, anni '90, anni Zero. Milioni di persone inebetite e felici vivono a ripetizione sempre nello stesso decennio, perfettamente ricostruito. Quei libri, quei film, quelle notizie, quella tv, quei prodotti, quel fantastico vecchio modo di vivere che si ripete in continuazione. Niente ansia del futuro e, per sicurezza, niente futuro del tutto. È vietato passare da una Zona all'altra. Chi ci prova fa una brutta fine. Il transito è riservato a militari e addetti ai servizi. Tra questi Leo, uno spazzino. Lo spazzino è un lavoro delicato, perché dai rifiuti si deduce come vive la gente. Una carta di chewingum sugarfree 2009 trovata a Settanta vuol dire contrabbando. Leo è un tranquillo servitore della dittatura, segnala anomalie, non vuole rischiare. Una notte però trova nella spazzatura qualcosa realmente fuori luogo: Maia, una bella ragazza nata a Settanta, in fuga dalla sua Zona. Tra bidoni e tesori, memorie di contrabbando, traditori e traditi, spazzini che fanno i poliziotti e poliziotti che fanno pulizia, i nostri eroi improvvisati si ritrovano in lotta contro la dittatura (illuminata ma molto fiocamente) e a caccia di una libertà che, forse, da qualche parte esiste. In equilibrio tra avventura e satira sociale, "Splendido visto da qui" è un romanzo che si ispira alla grande tradizione del genere fantastico.


Copertina, trama, possibiltà e una storia che può tenere, ma tutto ciò non è bastato per trovare questo libro soporifero e noioso come lo è il suo protagonista Leo, che avrei volentieri gettato nella spazzatura insieme a ciò che raccoglie.

La paura del futuro e dell'ingnoto fa paura in un futuro così pensano bene di cancellare tutto e di vivere per sempre nel passato, nel mitici anni '60, '70, '80, '90, e Zero e quando arriva il 1969 tipo via una botta e si ritorna nel 1960 e così per ogni zona che naturalmente non puoi varcare a tuo piacimento. Ognuno deve rimanere confinato nei proprio anni, con i proprio prodotti must di quel periodo, con le canzoni che spopolano in quel decennio, con i proprio tipici vestiti, cibo, marche... l'evoluzione e il futuro non esistono. 

Leo è uno spazzino, compito che richiede molta attenzione perchè sono proprio loro che scovano in mezzo all'immondizia prodotti che magari non dovrebbero essere in quegli anni, tipo una bustina dei magnum a 60 quando questa proviene da 90, vuol dire che c'è qualche traveller ovvero i contabbandieri che stanno facendo firari prodotti nelle diverse zone.
E sono loro che si occupano a ogni inizio decennio di pulire le abitazioni degli oggetti che in teoria ancora non escono nei primi anni, ma che si ripresenteranno naturalmente più avanti.
Leo è uno smidollato, fifone, apatico uomo solo che vive per spinta degli altri, un uomo che quando trova una traveller nel frigorifero che lo minaccai con una pistola giocattolo fa tutto ciò che gli viene detto.

Un libro pieno di potenziale, con una trama pazzesca e originale, ma che manca di carisma!!!

Pensandoci su è una cosa che i primi periodi può essere divertente, ma nel lungo tempo si rivelerebbe essere terrificante e pesante, non poter scoprire cosa ci potrebbe riservare il futuro, non poter andare in giro, ma essere sempre confinata nella stessa città... terribile! Fortuna che questo libro è finito e me ne libererò alla prima occasione, non so neanche cosa dirvi di più anche perchè non c'è molto di eclatante degno di nota!    


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