domenica 10 gennaio 2016

Recensione: "La Strada" di Cormac McCarthy

Buona domenica, recensione della mia prima lettura dell'anno.. speriamo che quest anno riesco a scrivere le recensioni subito dopo averli letti i libri...

La strada
di Cormac McCarthy

Editore: Einaudi
Pagine: 218
Prezzo: 16.80€

Voto: 4/5

TramaUn uomo e un bambino, padre e figlio, senza nome. Spingono un carrello, pieno del poco che è rimasto, lungo una strada americana. La fine del viaggio è invisibile. Circa dieci anni prima il mondo è stato distrutto da un'apocalisse nucleare che lo ha trasformato in un luogo buio, freddo, senza vita, abitato da bande di disperati e predoni. Non c'è storia e non c'è futuro. Mentre i due cercano invano più calore spostandosi verso sud, il padre racconta la propria vita al figlio. Ricorda la moglie (che decise di suicidarsi piuttosto che cadere vittima degli orrori successivi all'olocausto nucleare) e la nascita del bambino, avvenuta proprio durante la guerra. Tutti i loro averi sono nel carrello, il cibo è poco e devono periodicamente avventurarsi tra le macerie a cercare qualcosa da mangiare. Visitano la casa d'infanzia del padre ed esplorano un supermarket abbandonato in cui il figlio beve per la prima volta un lattina di cola. Quando incrociano una carovana di predoni l'uomo è costretto a ucciderne uno che aveva attentato alla vita del bambino. Dopo molte tribolazioni arrivano al mare; ma è ormai una distesa d'acqua grigia, senza neppure l'odore salmastro, e la temperatura non è affatto più mite. Raccolgono qualche oggetto da una nave abbandonata e continuano il viaggio verso sud, verso una salvezza possibile...



Penso che questo libro sia uno dei più crudi, freddi e cinici e paurosi che io abbia letto.
Un padre e un figlio senza nome e senza età definita si ritrovano a camminare sulla strada trascinandosi un carrello con le loro misere cose verso Sud verso il mare alla ricerca della salvezza o comunque di un luogo sicuro dove potersi magari fermare.
Siamo in un epoca anch'essa indefinita di cui si sa solo che ormai tutto è stato distrutto dalle fiamme. La terra sta morendo e la natura si sta ribellando all'uomo con conseguenze catastrofiche.
Ormai di persone ne sono rimaste poche e quelle che ci sono diventate feroci, solitari nella maggior parte dei casi, cannibali, senza scrupoli, pronti a farti fuori per un solo paio di scarpe. Siamo in una Terra dove la legge non esiste più, c'è solo quella del più forte con l'arma migliore. Una Terra arida, completamente distrutta, grigia, smorta, con corpi morti da per tutto, alberi senza vita, dove perfino il mare e il cielo hanno perso il loro colore, tutto è ricoperto da una patina di cenere dei grandi incendi.

Un libro atroce, spaventoso che ti fa desiderare di non arrivare mai a vivere una cosa del genere.

E allora ti soffermi sulla nostra epoca; al surriscaldamento globale, l'inquinamento, le catastrofi ambientali e mi chiedo quando tempo avremo ancora prima che la Terra "esploda" e si ribelli come è successo alla Terra di 'La strada' e allora ti ritrovi ad aver quasi paura a girar pagina e ad andare avanti per non scoprire cosa accade dopo.

Un libro dolorosamente bellissimo e inquietante, che se all'inizio mi sembrava noioso dopo non ho potuto far a meno di divorare le pagine fino alla sua dolorosa fine che però devo dire mi è piaciuta molto, un pizzico di speranza in mezzo al tristezza.


Nessun commento: