venerdì 28 agosto 2015

Recensione: "Io prima di te" di Jojo Moyes

Ben ritrovati lettori nel mio salottino.. per prima cosa volevo dirvi che il mio pc è impazzito definitivamente e fino a quando non tornerà a casa resettato posterò dal telefono e in casi eccezionali dal pc a casa del mio sposo ergo mi scuso per tutti gli errori sia grammaticali che le parole che il mio telefono si ostina a cambiare sia di spazi e assemblamento del post stesso ;_; già mi ci viene da piangere....
Comunque accomodatevi e buona lettura con questa breve recensione di un libro assolutamente da leggere! 

Io prima di te
di Jojo Moyes

Editore: Mondadori
Pagine: 390
Prezzo: 13,00€

Voto: 5/5


Trama: A ventisei anni, Louisa Clark sa tante cose. Sa esattamente quanti passi ci sono tra la fermata dell'autobus e casa sua. Sa che le piace fare la cameriera in un locale senza troppe pretese nella piccola località turistica dove è nata e da cui non si è mai mossa, e probabilmente, nel profondo del suo cuore, sa anche di non essere davvero innamorata di Patrick, il ragazzo con cui è fidanzata da quasi sette anni. Quello che invece ignora è che sta per perdere il lavoro e che, per la prima volta, tutte le sue certezze saranno messe in discussione. A trentacinque anni, Will Traynor sa che il terribile incidente di cui è rimasto vittima gli ha tolto la voglia di vivere. Sa che niente può più essere come prima, e sa esattamente come porre fine a questa sofferenza. Quello che invece ignora è che Lou sta per irrompere prepotentemente nella sua vita portando con sé un'esplosione di giovinezza, stravaganza e abiti variopinti. E nessuno dei due sa che sta per cambiare l'altro per sempre. "Io prima di te" è la storia di un incontro. L'incontro fra una ragazza che ha scelto di vivere in un mondo piccolo, sicuro, senza sorprese e senza rischi, e un uomo che ha conosciuto successo, la ricchezza e la felicità, e all'improvviso li ha visti dissolversi, ritrovandosi inchiodato su una sedia a rotelle. Due persone profondamente diverse, che imparano a conoscersi senza però rinunciare a se stesse, insegnando l'una all'altra a mettersi in gioco.


Questo libro è una valle di bellezza, tristezza, emozioni,  dolore, vibrante di vita, amore, speranza, lotta e delusioni.
Un libri meraviglioso di cui non so trovate le parole per descriverlo e per convincervi a leggerlo :)

Louisa Clark è una ragazza di ventisei anni esuberante, dal vestiario stravagante, allegra, disponibile, con il cuore grande e dopo aver perso il lavoro che aveva al bar accetta di fare l'assistente domiciliare al tetraplegico Will Traynor rimasto sulla sedia a rotelle dopo esser stato investito da una moto che oltre all'uso delle braccia e delle gambe gli ha tolto anche la voglia di vivere. Dopo un inizio difficile e un po' imbarazzante tra i due nasce un rapporto di fiducia e stima reciproca e per Louisa diventerà una missione personale far ritrovare a Will il sorriso e a fargli riscoprire la bellezza della vita nonostante la sua condizione difficile.

Non so descrivervi le emozioni che questo libro mi ha dato. Un mix di risate, tristezza, tenerezza che ancora le sento nella testa nonostante siano passati parecchi giorni da quando ho concluso la lettura.
Due protagonisti perfetti nelle loro imperfezioni, uno stile semplice e coinvolgente. 
Ho poco da dirvi perché quando un libro mi piace parecchio non so mai cosa dire a parte ripetere quanto sia meraviglioso, perciò non mi rimane altro che consigliarvelo caldamente. 

mercoledì 26 agosto 2015

Recensione: "Lettera a un bambino mai nato" di Oriana Fallaci

Buongiorno lettori!!!! 
Dopo una luuuunga vacanza dal blog causa connessione sono ritornata super attiva. Ho letto parecchio e sopratutto sono state bellissime letture, ma nel dettaglio ve ne parlerò in un altro post :) per oggi mi limiterò a una sola. Un libro che ho iniziato parecchio tempo fa e solo questo mese finalmente l'ho concluso con mia somma soddisfazione perché ne vale assolutamente la pena ^_^

Lettera a un bambino mai nato

di Oriana Fallaci

Editore: Corriere della Sera/Bur
Pagine: 95
Pezzo: 1€ in allegato con il giornale nel settembre 2010 (questa edizione)

Voto: 5/5

Trama: Il libro racconta, tramite un lungo monologo, quello che è il travaglio di una donna di fronte ad una gravidanza inaspettata.
Il racconto si snoda attraverso il dialogo della donna con il bimbo che porta in grembo, al quale confida paure, dubbi, timori, speranze e gioie.
Lei chiede al bambino, e quindi a se stessa "Ha senso metterti al mondo, obbligandoti così a vivere una vita in cui esiste la violenza, l'umiliazione e non esiste la libertà?"
Decide che si, è giusto, perché vivere è pur sempre esistere, ed esistere anche se soffrendo è comunque preferibile al nulla.
Quindi, la scelta di portare avanti la gravidanza, di cui se pur con paura ne segue con affetto le fasi.
Una dolce complicità si instaura tra madre e figlio, riguardi affettuosi ai quali però si alternano momenti d'insofferenza verso quell'essere che la sta privando della sua stessa vita.
Ed sarà proprio l'egoismo, il desiderio di non sacrificare la propria libertà d'individuo esistente in favore di uno ancora non esistente, che la porterà a quello che è l'epilogo del libro già anticipato dal titolo.



Lettera a un bambino mai nato è un libro senza fronzoli, realista che però non prende nessuna posizione riguardo al tema dell'aborto, ci prospetta i tanti dubbi, i tanti pensieri che molte donne hanno quando scoprono di essere incinte involontariamente e che non esprimono perché la società nonostante sia così evoluta tecnologicamente ancora giudica, ancora punta il dito. E allora è giusto mettere al mondo un figlio da soli in questo mondo pieno di durezza, ingiustizie, discriminazioni razziali e sociali. 

La donna che parla sotto forma di monologo con il bimbo/a in grembo è una donna senza nome, né volto, né età che potrei essere io, che potrebbe essere una di voi che state leggendo.

Un libro razionale, che fa riflettere qualunque sia il nostro orientamento di pensiero verso questa tema da sempre discusso, da sempre condannato dalla chiesa e da alcuni paesi.

Questa donna appena ha la consapevolezza anche se ancora non la certezza medica, che un esserino è in lei si interroga sulla vita, se questa sarà un dono o una condanna per quella creaturina, è lo scopo di questo libro è appunto la riflessione non il finale in quanto il titolo c'è lo svela.

Un libro bellissimo che in poche pagine, il mio volume ne conta 95 da tanto a cui pensare, tante cose da domandarsi e ci da tutti i punti di vista senza prendere parte ad alcuni di essi. 
C'è il medico che guarda e condanna questa donna, c'è l'uomo che davanti a questa paternità inaspettata prima scappa, poi torna, poi si pente, poi condanna: i genitori di lei che amano incondizionatamente la figlia anche se non approvano la gravidanza fuori dal matrimonio. L'amica di lei che la difende a spada tratta con argomentazioni alquanto dure e forti, la dottoressa che difende le donne e i lori diritti. 
Un libro dalle mille sfaccettature eccezionale dalla prima all'ultima pagina.

sabato 8 agosto 2015

Recensione: "La fabbrica delle meraviglie" di Sharon Cameron

Buon inizio di week end lettori come lo passerete di bello? Io probabilmente a casa immersa nella lettura che in questi giorni procede a rilento perché mi sto concentrando nello scrivere qualche recensione per voi ;) e a preparare qualche altro post se io e il telefono troviamo un accordo XD intanto vi lascio con questa in cui ciarlo di  un libro che mi ha delusa tanto -_-" ma con una copertina bellissima *_*

La fabbrica delle meraviglie
di Sharon Cameron

Editore: Mondadori
Pagine: 312
Prezzo: 17,00€

Voto: 2/5


TramaIn una notte di nebbia Katharine arriva in una misteriosa tenuta vittoriana con l’incarico di controllare che l’eccentrico zio George non stia dilapidando il patrimonio di famiglia. Convinta di incontrare un uomo sull’orlo della follia scopre invece che lo zio è un geniale inventore e sostenta una vivace comunità di persone straordinarie come lui, salvate dai bassifondi di Londra. Aiutato dal giovane e affascinante Lane, George realizza creazioni fantasmagoriche: pesci meccanici, bambole che suonano il pianoforte e orologi dai mille ingranaggi. Ma Katharine comprende ben presto che una trama di interessi oscuri minaccia il suo mondo pieno di meraviglie e, forse, il destino di tutta l’Inghilterra. Una storia di formazione ricca di suspense e avventura, con una incantevole protagonista divisa tra ragione e sentimento.


Questo libro ha riscosso un successo pazzesco sia per la sua bellissima copertina, che per la storia e i personaggi strampalati e particolari. 
L'inizio mi annoiava da morire, la storia risultava lenta e caotica, un'accozzaglia di elementi e personaggi che sembravano buttati tutti li a caso, perciò ho messo da parte la storia parecchie volte e sono andata a cercare le recensioni delle mie colleghe blogger e tutte erano d'accordo con il dire che andando avanti il libro prende un'altra piega migliorando anche dal punto di vista della scorrevolezza della lettura dovevo solo continuare a leggere.
Purtroppo per me non è stato così, ma c'era da aspettarselo visto che il 90% delle volte faccio la voce fuori dal coro e la confusione non si è dispersa anzi è aumentata e proprio non sono riuscita ad amare, ma neanche ad apprezzare la protagonista Katherine o lo zio malato di mente, proprio non sono riuscita a coglierne la sua genialità e la sua unicità, cosa invece parecchio decantata a e apprezzata -_-" e così le mie aspettative sono bruciate completamente. 

Katherine viene mandata alla villa dello zio Tully (che tra cui si chiama come il mio odiato cognome solo che io ho la i finale e non la y ahahahahhahaha) da sua zia Alice con la quale abita per far si che con la testimonianza della ragazza possono farlo rinchiudere in un manicomio e prendere possesso dei suoi averi, ma dopo il primo - scioccante - impatto Katherine si ricrederà sul conto dello zio Tully e su tutti i dipendenti e farà di tutto per proteggerlo. 

Come vi ho detto a me non è piaciuto granché, ma siccome al resto del mondo si non ve lo sconsiglio ahahhahah XD magari leggetelo e fatevene un'idea vostra che è sempre la migliore ^_-

venerdì 7 agosto 2015

Recensione: "L'isola dell'amore proibito" di Tracey Garvis Graves

Altra recensione di un libro magnifico che mi è entrato nel cuore letto a luglio *_*

L'isola dell'amore proibito
di Tracey Garvis Graves

Editore: Garzanti
Pagine: 317
Prezzo: 14,90€ (edizione non economica)

Voto: 5/5

Trama:L'acqua cristallina lambisce dolcemente i suoi piedi nudi. Anna apre gli occhi all'improvviso e davanti le si apre la distesa sconfinata di un mare dalle mille sfumature, dal turchese allo smeraldo più intenso. Intorno, una spiaggia di un bianco accecante, ombreggiata da palme frondose. Le dita della ragazza stringono ancora spasmodicamente la mano di T.J., disteso accanto a lei, esausto dopo averla trascinata fino alla riva. Anna non ricorda niente di quello che è successo, solo il viaggio in aereo, la superficie blu che si avvicina troppo velocemente e gli occhi impauriti di T.J., il ragazzo di sedici anni a cui dovrebbe dare ripetizioni per tutta l'estate. Un lavoro inaspettato, ma chi rifiuterebbe una vacanza retribuita alle Maldive? E poi Anna, insegnante trentenne, è partita per un disperato bisogno di fuga da una relazione che non sembra andare da nessuna parte. Ma adesso la loro vita passata non è più importante. Anna e T.J. sono naufraghi e l'isola è deserta. La priorità è quella di sopravvivere fino ai soccorsi. I giorni diventano settimane, poi mesi e infine anni. L'isola sembra un paradiso, eppure è anche piena di pericoli. I due devono imparare a lottare insieme per la vita. Ma per Anna la sfida più grande è quella di vivere accanto a un ragazzo che sta diventando un uomo. Perché quella che all'inizio era solo un'innocente amicizia, attimo dopo attimo si trasforma in un'attrazione che li lega sempre più indissolubilmente.


Anna ha 30 anni e fa la maestra e ha bisogno di una pausa nella sua vita per capire cosa fare del suo rapporto con il fidanzato che non vuole sposarla e quando le capita la possibilità di partire in vacanza retribuita alle Maldive con la famiglia di T.J., un ragazzino di diciassette anni che ha perso un anno di scuola a causa di un tumore da cui sembra guarito accetta. Ma parte in ritardo con il ragazzo e a causa di un infarto quasi fulminante al pilota del velivolo che doveva portarli sull'isola stabilita precipita in mezzo all'oceano sperduti e fuori dalle rotte abituali di viaggio delle isole abitate, e si ritroveranno loro due soli a cercare di sopravvivere nella speranza che i soccorsi arrivino prima o poi. Ma i giorni diventano settimane, mesi e anni e loro due sono ancora li sull'isola e iol loro rapporto nel frattempo è evoluto e diventato qualcosa di più profondo fino a quando una sfortuna diventa fortuna.

Un libro bellissimo sotto ogni punto di vista sia dello stile che dei personaggi che della storia in sé stessa, che si legge da sola e velocemente, che ti prende e ti commuove, 317 pagine lette in meno di un giorno e mezzo tanto era la curiosità di scoprire di leggere di Anna e T.J.
Quando un libro mi piace non so mai cosa dire, mi mancano proprio le parole per descrivervi di questo rapporto speciale che si instaura tra i due fatto di fiducia e aiuto reciproco che li salverà più di una volta, di questo scambio di dare e avere tra i due senza abbandonarsi mai allo sconforto in nessun momento, ognuno fa qualcosa per dare all'altro serenità. Una complicità quasi palpabile, che ti emoziona, che ti fa palpitare il cuore insieme a quello dei protagonisti *_* Che dirvi se non di leggerlo assolutamente visto che potete anche trovare l'edizione economica così da non avere scuse XD ahahhaha ottimo da leggere in spiaggia vista anche l'ambientazione simile ;)

giovedì 6 agosto 2015

Recensione: "L'Onda" di Todd Strasser

L'Onda
di Todd Strasser

Editore: Rizzoli
Pagine: 156
Prezzo: 12,00€

Voto: 4/5

Trama: Chi erano Hitler e i nazisti? E come hanno fatto a trascinare un'intera nazione nel loro folle disegno? Ben Ross, insegnante di storia in un liceo di Palo Alto, prova a raccontarlo ai suoi alunni, ma le ragioni di tanto orrore sembrano incomprensibili ai ragazzi. Così il professor Ross decide di ricorrere a un esperimento, utilizzando la classe come un laboratorio. Forma un movimento tra gli studenti, L'Onda, e lo dota di simboli, motti, una rigida disciplina e un forte senso della comunità. In pochissimi giorni lo strano test ha sviluppi incontrollabili: il gruppo di allievi affiatati diventa un branco violento e repressivo, chi non appartiene all'Onda viene emarginato e rischia umiliazioni e botte, mentre lo stesso professor Ross si trasforma in un leader carismatico e intoccabile. Tratto da una storia vera, un racconto incalzante e pungente, che è anche la denuncia di una verità inoppugnabile: la Storia, anche nei suoi episodi più crudeli e abietti, può ripetersi. In qualsiasi momento.



Cosa succederebbe se da un innocuo esperimento in classe per spiegare come si diffuse il nazismo è possibile far rivivere l'ideologia con tutta la violenza e l'idealismo che ne consegue??

Questo libro racconta di una storia vera successa in un istituto superiore della California. Gli alunni dopo aver fatto vedere un documentario sui lager nazisti chiedevano al professore di storia come fosse possibile che non ci sia stato nessuno a fermare tutto ciò. Così il professore mette in atto un esperimento creando all'interno di quella classe il movimento “L'Onda” dove tutti ne fanno parte e ognuno deve agire nell'interessa del gruppo e al suo sviluppo con tanto di motto e disciplina ferrea: ' La forza è disciplina, la forza è comunità, la forza è azione' che i ragazzi devono imparare e usare.
All'inizio i risultati sono impressionanti, bei voti, ragazzi attenti, in perfetto orario, niente più divisione in classe, niente più bullismo da parte di alcuni ragazzi verso altri, fino a che questo motto e questo stile coinvolgere l'intero istituto. Fino a quando questa ideologia del movimento L'Onda non inizia a prendere una piega storta, diventando rigido e intollerante, fino a un'attuazione di soppressione e violenza nei confronti delle persone che non vogliono far parte del movimento; un po' quello che successe in Germania.
Addirittura questo “stato” perdurò per tre lunghi anni nell'Istituto e i professori non sapevano più a come mettere fine a questo movimento a cui i ragazzi ormai si erano identificati e impersonati oltre la fantasia.

E lo scrittore Todd Strasser a provato a dare una spiegazione raccontando, su quelli che potessero essere le cause, i motivi che hanno spinto questi ragazzi a creare quello che aveva tutta l'aria di essere un movimento nazista, dalle origini fino allo scioglimento.
Un libro che mi ha lasciata alquanto sconvolta, che una cosa partita da una briciola come dare un nome: L'Onda e dire che è il nuovo movimento della classe, potesse scatenare una reazione del genere, perché allora in qualunque momento potremmo ritrovarci ad aderire senza rendercene conto a un nuovo partito che potrà riportare a lungo andare gli orrori commessi della seconda guerra mondiale da Hitler e compari. Un libro forte, scritto con un linguaggio preciso e asciutto e diretto. Un libro che assolutamente merita di essere letto anche solo per rendersi conto di quanto sia facile cadere e credere anche di essere nel giusto e che queste cose non sono da prendere proprio sotto gamba perché la mente umana è modellabile in qualsiasi momento nonostante noi conosciamo già le conseguenze.

P.s. Ne è uscito anche il film, che assolutamente recupererò naturalmente, chi di voi lo ha visto?

Chi ben comincia... #111: "Torta al caramello in paradiso" di Fannie Flagg

Chi ben comincia... è la rubrica ideata dalla carissima Alessia del blog Il profumo dei libri che ringrazio perchè questa rubrica mi piace tantissimo e poi non so vi può essere utile per stuzzicare la vostra curiosità ^^ Questa rubrica la posterò ogni giovedì ^_^... In che cosa consiste?

-Apri un libro a caso dalla tua libreria
-Riporta le prime 10, 15, 20 frasi dell'inizio del libro
-Aspetta i commenti.


Quello che vi propongo oggi è l'incipit del libro che mi ha regalato il mio sposo a febbraio ma che non voglio ancora leggere perché già so che lo amerò e che finirà troppo presto ;_; Della stessa autrice ho letto “Miss Alabama e la casa dei sogni” (Recensione) che ho apprezzato molto e ho anche il suo libro più famoso “Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop” che però ancora non leggo per lo stesso motivo di quello che vi propongo oggi :)
Volevo approfittarne per chiedervi se avete qualche libro di Fannie Flagg, a parte questi tre che già possiedo, nelle edizioni della Bur o Best Bur e ve li volete togliere o che conoscete qualcuno che è interessato a rivenderli o scambiarli, me lo fate sapere che sono interessata??!! Grazie mille ^^ detto ciò buona lettura!

*** *** ***

Elmwood Springs, Missouri
Lunedì 1 aprile
h 9.28, 23°C, soleggiato

L'ultima cosa che Elner Shimfissle ricordava, dopo aver accidentalmente disturbato quel nido di vespe tra le foglie del fico, era di aver detto: “Ops”. Dopo di che si era ritrovata al pronto soccorso di un ospedale, a domandarsi come diavolo ci fosse finita. Non c'era pronto soccorso nell'ambulatorio medico d'urgenza vicino casa, quindi doveva trovarsi come minimo a Kansas City. Santissimo cielo, pensò. Di tutto quello che poteva succede stamattina. Era uscita con l'intenzione di raccogliere qualche fico e prepararci un vasetto di marmellata per quella donna tanto gentile che le aveva portato un cestino di pomodori, e adesso eccola lì con un ragazzino in cuffia da doccia e grembiule verde che la guardava tutto eccitato parlando a velocità supersonica con altre cinque persone che correvano per la stanza, anche loro con la cuffia da doccia, il grembiule e delle soprascarpe di carta verdi. Elner si domandò come mai non portavano più il bianco. Quando era cambiata la regola? L'ultima volta che aveva visto un ospedale era stato trentaquattro anni prima, quando Norma, sua nipote, aveva dato alla luce Linda. Ed erano tutti vestiti di bianco, allora. La sua vicina di casa Ruby Robinson, un'autentica infermiera professionale iscritta all'albo, portava ancora il bianco, con tanto di scarpe e calze bianche e una simpatica cuffietta inamidata con le alette all'insù. Elner trovava che il bianco fosse molto più professionale e “dottorale” delle cose verdi, stropicciate e informi che indossava quella gente. Come se non bastasse, non era neppure un bel vedere.

- Torta al caramello in paradiso di Fannie Flagg -

mercoledì 5 agosto 2015

Recensione: "A volte ritorno" di John Niven

Buongiornoo lettori :) recensione super arretrata che risale a marzo 2015... c'è la farò me ne mancano solo 27 su per giù per quelle di quest anno senza contare quelle del 2014 -_-" 

A volte ritorno
di John Niven

Editore: Einaudi
Pagine: 381
Prezzo: 12,50€

Voto: 3,5/5 

TramaDopo una settimana di vacanza che sarebbero cinque secoli di tempo terrestre, Dio torna in ufficio, ancora col cappello di paglia e la camicia a quadri. Era andato in vacanza, a pescare, in pieno Rinascimento, quando i terrestri scoprivano un continente alla settimana, e sembrava andasse tutto a gonfie vele. Al suo ritorno però, il quadro che gli fanno i suoi ha del catastrofico: il pianeta ridotto a un immondezzaio, genocidi come se piovesse, preti che molestano i bambini... Dio non è solo ultra depresso. Anche molto incazzato. L'unica soluzione, pensa, è rispedire sulla Terra quello strafatto di suo figlio. - Sei sicuro sia una buona idea? - gli chiede Gesú. - Non ti ricordi cosa è successo l'altra volta? - Ma Dio è irremovibile. Cosí Gesú Cristo piomba a New York, tra sballoni e drop out di ogni tipo. E cerca, come può, di dare una mano agli sfigati della terra. Il ragazzo non sa fare niente, eccetto suonare la chitarra. E riesce a finire in un programma di talenti alla tv. Un gran bel modo per fare arrivare il suo messaggio a un sacco di gente. Ma, come già in passato, anche oggi chi sta dalla parte dei marginali non è propriamente ben visto dalle autorità. *** Quand'è che le cose hanno cominciato ad andare a puttane? Colpa di Mosè, forse. Quel falsario. Uno dei primi a cedere al protagonismo. Quando era arrivato in cima al Sinai e aveva messo gli occhi su quell'unica tavola perfettamente cesellata - le parole «FATE I BRAVI» incise nell'elegante corsivo inglese di Dio - aveva dato fuori di matto. Tutto quel can can e lui doveva, cosa?, scendere e dire: «Ehi ragazzi, fate i bravi! Be', non c'è altro. In bocca al lupo per tutto»? Col cazzo. E cosí quel figlio di mignotta si era messo sotto con lo scalpello. Quaranta sudati giorni di lavoro su quella sequela di minchiate. Quella stronzata del «Non desiderare la donna d'altri»? Tipico di Mosè. (Quante pedate nel culo s'era beccato quand'era arrivato qui? Dio gli aveva assestato la prima appena quel coglione aveva varcato la soglia, e aveva smesso solo nei Secoli Bui: almeno un centinaio d'anni. Alla fine ci aveva le chiappe che sembravano due barbabietole bollite). Poi di male in peggio. L'interpretazione. La fiera del «Io-credo-di-sapere-cosa-voleva-dire- Dio». Sbadabum: un millennio dopo qualche sciroccato taglia la gola ai neonati e se li getta alle spalle perché crede di avere Dio dalla sua parte. Cosa cazzo c'era da interpretare in «FATE I BRAVI»? La stessa, identica domanda che Dio aveva ripetuto per secoli, mentre prendeva a pedate Mosè. In ogni caso, ormai la frittata è fatta, pensa Dio con un sospiro, mentre si rende conto della piega che stanno prendendo i Suoi pensieri. Qualcuno avrebbe dovuto rispiegare al genere umano cosa significa «FATE I BRAVI».


Mi sono trascinata la lettura di questo libro per sei mesi mi pare.. all'inizio l'ho accantonato per le “troppe parolacce” alquanto irreali sulla bocca dello stesso Dio, insomma ho capito che era una parodia, in questo momento mi sfugge il termine perciò passatemelo per buono... ma insomma erano risultate eccessive, erano più parolacce che parole normali, e poi perché proprio non mi prendeva, mi stava annoiando da morire. Poi guardandolo li dopo tanto tempo mi sono detta che se tutti dicono che è bellissimo un motivo ci sarà e che comunque prima o poi avrei dovuto riprenderlo in mano anche perché l'ho desiderato per talmente tanto di quel tempo che lasciarlo li mi ci piangeva il cuore.

Non ho ricominciato da capo perché quella parte stranamente la ricordavo perfettamente, perciò mi sono ributtata nella storia dal punto dov'ero e sarà che questa seconda sarà stato il suo “momento giusto” sarà che dopo questa prima parte burrascosa migliora nettamente il libro, fatta sta che in due pomeriggi mi ero letta tutto il libro e ne sono rimasta per giunta soddisfatta!!!!

In soldoni il libro parla di Gesù che viene rimandato sulla terra ai giorni nostri per cercare di far tornare sulla retta via gli uomini che in assenza di Dio, causa vacanze (c'è da premettere che una settimana in paradiso equivalgono a secoli da noi) il mondo è impazzito perciò rimanda lui come la scorsa volta; un figlio sul genere sciatto tutto un “hey fratello come butta, fai il bravo” che suona la chitarra, fuma erba, e in ogni frase non fa mancare una parolaccia messa li, (e Dio come vi accennavo non fa eccezione, visto che in aggiunta fuma sigari e fuma marijuana).
In fondo però sotto i suoi vestiti trasandati c'è sempre il Gesù , che conosciamo, buono, generoso verso il prossimo fino alla fine, che vede il buono in tutti, tranquillo e calmo in ogni situazione, protettivo e che non giudica dall'apparenza e che cercherà di mandare i suoi messaggi, non con prediche sulla piazza o dai pulpiti, ma iscrivendosi a un talent show seguitissimo, in cui ne combinerà di tutti i colori oltre che a propinare una lezione a chiunque lo stia ad ascoltare e ogni qual volta che prende in mano un microfono in onda.

Gli ho dato solo 3 fiori e mezzo che poi è un voto buono, perché se uno pensa a Dio e Gesù anche se è in chiave moderna, insomma, tutte quelle parolacce storpiano il libro, lo rendono esagerato e a tratti fastidioso, perciò se ha dato leggermente fastidio a me che sono una persona aperta a tutto non penso che questo libro sia una lettura adatta a tutti coloro che sono un po' rigidi verso la religione e ciò che ne gira intorno. Però sorvolando quella piccola prima parte devo dire che il libro visto nella sua totalità merita di essere letto! Mi è piaciuto molto anche il suo finale, certamente non è un libro “spensierato da ombrellone” ma ve lo consiglio se avete voglia di leggere qualcosa di diverso e siete aperti :)

martedì 4 agosto 2015

I miei acquisti #119 ... Luglio

Buon pomeriggio lettori!!! Dopo il fresco di questi giorni è tornato il caldo anche se non asfissiante come la settimana passate e la mia voglia di scrivere recensioni è sotto lo zero, visto che devo anche farle dal telefono e ogni volta non riesco mai a impaginarle perfettamente e tutte uguali visto che al pc non ho la connessione :/ che rabbiaaaa!!!!!!
Ma passiamo oltre con i libri di luglio che sono veramente pochi pochi... ovvero 3. Tra cui uno mi è stato inviato in ebook dall'autrice in anteprima e che quindi NON vi farò vedere perché lo vedrete a settembre, uno dalla Mondadori e il terzo l'ho comprato io alla modica cifra di 4,90€ ahahahhahahaha come mi sia mantenuta dalle spese folli in libri sinceramente non me ne capacito visto che è la prima volta da quando ho iniziato a leggere che in un mese compro così poco, però c'è da dire che questo week-end sono stata al mare e li c'era un'adorabile bancarella di libri a 3€ e 5€ a cui non ho saputo resistere e me ne sono riportata 5 a casa di “bimbi” anche se c'è n'erano molti di più ma il mio fidanzato, molto razionalmente mi ha frenata... chi mi segue su Instagram già sa quali sono i titoli che vi mostrerò la settimana prossima ;)

Grey
di E.L. James

Omaggio Mondadori

TramaAma avere il controllo su tutto: il suo mondo è ordinato, metodico e completamente vuoto fino al giorno in cui Anastasia Steele irrompe nel suo ufficio come un turbine con il suo corpo incantevole e i suoi splendidi capelli castani. Lui cerca di dimenticarla, ma invece viene travolto da una tempesta di emozioni che non riesce a capire e a cui non può resistere. A differenza di tutte le donne che Christian ha conosciuto prima di lei, Ana, timida e ingenua, sembra arrivargli dritto al cuore, un cuore freddo e ferito, e vedere oltre la sua immagine di imprenditore di successo e il suo stile di vita esclusivo e lussuoso. Con Ana, Christian riuscirà a scacciare gli incubi della sua infanzia e i fantasmi del passato che lo perseguitano ogni notte? Oppure i suoi oscuri desideri sessuali, la sua ossessione per il controllo e l'odio verso se stesso che riempiono la sua anima allontaneranno Ana e distruggeranno la fragile speranza che lei gli sta offrendo?

Una brava ragazza
di Mary Kubica

Editore: Newton compton, collana Gli insuperabili Gold
Prezzo: 4,90€

Trama: Mia Dennett è figlia di un importante giudice di Chicago, ma ha scelto di condurre una vita semplice, lontana dai quartieri alti e dalla mondanità in cui è cresciuta. Una sera come tante, entra in un bar per incontrare il suo ragazzo ma, all’ennesima buca di lui, Mia si lascia sedurre da un enigmatico sconosciuto dai modi gentili. Colin Thatcher – questo il vero nome del suo affascinante nuovo amico – sembra il tipo ideale con cui concedersi l’avventura di una notte. Peccato che si rivelerà il peggior errore della sua vita: Colin infatti è stato assoldato per rapirla. Ma quando Thatcher, invece di consegnare l’ostaggio, decide di tenere Mia con sé e di nasconderla in un remoto capanno del Minnesota, il piano prende una piega del tutto inaspettata. A Chicago, intanto, la madre di Mia e il detective Gabe Hoffman, incaricato delle indagini, sono disposti a tutto pur di ritrovare la ragazza, ma nessuno può prevedere le conseguenze che un evento tanto traumatico può avere su una famiglia apparentemente perfetta…

*** *** ***

Il libro ricevuto in anteprima come vi avevo accennato non ve lo mostro perchè ve lo mostrerò ilo 23 settembre, giorno di uscita, ma vi posso dire che ho letto il primo capitolo e la curiosità è alle stelle ;) E voi cosa avete comprato o meglio ancora ricevuto?? 

Un abbraccio,
Debora