domenica 26 aprile 2015

Recensione: "Cronache del mondo emerso. La trilogia completa" di Licia Troisi

Buona sera lettori ^_^ dopo tanto tempo ho ritrovato un libro che mi prendesse freneticamente, di cui sentire la mancanza ogni volta che lo posavo per tornare alla realtà. Bellissimo con tanto di diamantino accanto hai 5 fiorellini.

Cronache del mondo emerso. La trilogia completa
di Licia Troisi

Editore: Mondadori
Pagine: 1320
Prezzo: 20,00€

Voto: 5/5

TramaLa speranza di pace di un intero mondo è legata al suo destino, ma Nihal della Torre di Salazar non l'avrebbe mai immaginato. Grandi occhi viola, orecchie appuntite, capelli blu e un'incredibile forza e agilità, Nihal sceglie di diventare un guerriero quando il feroce Tiranno e le sue armate di mostri e spiriti attaccano la Terra del Vento. Per salvare il Mondo Emerso dalla distruzione, Nihal affronterà legioni di agghiaccianti nemici, cavalieri su dorso di drago e i mille pericoli della ricerca di un talismano dai poteri infiniti, ma dovrà ridurre al silenzio anche i fantasmi che tormentano la sua mente. Mentre la battaglia imperversa, sempre a un soffio dalla morte e a un passo dalla vittoria, Nihal potrà contare solo su due validi alleati: Sennar, il giovane mago alla ricerca del perduto Mondo Sommerso, e la sua infallibile spada di cristallo nero.
Ecco per la prima volta in un solo volume tutti i libri di una trilogia che è stata concepita sin dall'inizio come un unico grande romanzo.


Ho conosciuta questa autrice tramite le "Guerre del mondo emerso" che ho amato follemente e ho cercato di rimandare la lettura di questa nuova trilogia perchè ero convinta che sarebbe stato lo stesso anche con questa nuova avventura vista la bravura di questa scrittrice. Ed è stato proprio così che a fine libro mi sono ritrovata "persa" e "sola" senza i personaggi che ho conosciuto perchè ormai facevo parte virtualmente di tutta la combriccola.
La protagonista è Nihal, dapprima da ragazzina con i capelli blu e le orecchie "stranamente" a punta e gli occhi viola che gioca a fare la guerra con i suoi amici interamente maschi, che fa finta di essere già un cavaliere del drago, il suo più grande sogno per quando sarà grande per poter sconfiggere il Tiranno. La seguiamo durante i suoi approcci alla magia con sua zia Soana e il suo allievo Sennar da cui nascerà una fortissima amicizia, ma conosceremo Ido, Fen, i folletti della foresta e tanti altri fantastici personaggi. Licia Troisi ci fa sentire attraverso la sua capacità di scrivere la desolazione che il Tiranno ha creato intorno a esso, la disperazione che serpeggia nei campi di battaglia ogni volta che le truppe del mondo emerso perdono un altro pezzettino di terra che cade in mano nemica, la crudeltà, la malvagità che permea questa figura misteriosa fino alla fine.
I personaggi hanno una miriade di sfaccettature sopratutto Nihal è quel personaggio che si può definire completo, innamorata, fragile, combattiva, dura, che non si arrende mai, che fa quello che 
crede giusto, che vuole imparare, che non si ferma davanti a nulla, determinata nelle scelte che fa, generosa, euforica nel suo primo viaggio in groppa a Oarf il suo drago.

Un'avventura mozzafiato, che non ti da tregua perchè c'è sempre qualcosa da leggere di interessante, che ti riesce a coinvolgere dalla prima all'ultima pagina.. quel libro che ti fa stare ritta per la smania di leggere, di sapere, che ti fa venire l'ansia fino a quando non c'è la svolta successiva, pericolo dopo pericolo fino a quando leggi fine e collassi sul posto in cui ti trovi XD 
Se volete leggere un fantasy fantastico vi consiglio questa autrice che ha una scrittura semplice e lineare, un'immaginazione eccezionale, ti sa coinvolgere in qualunque avventura crea!!!

martedì 21 aprile 2015

I miei acquisti #111: 3 parte

Buons sera cari consueto appuntamento della rubrica "I miei acquisti" terza e ultima parte degli arretrati.. nella prossima ci saranno gli acquisti che ho fatto questa settimana ^^

La memoria incancellabile dei sogni
di Emily Colin

Quei dettagli, trascurabili o incredibilmente preziosi, sono tutto ciò che è rimasto a Madeleine dopo che Aidan se n'è andato, travolto da una valanga sul monte McKinley. A nulla è servito chiedergli di non partire, a nulla è servito quello strano presentimento che l'aveva messa in guardia. Eppure lui aveva promesso di tornare da lei, qualunque cosa fosse successa. Ora non resta che aggrapparsi ai ricordi, e cercare sostegno nell'affetto di J.C., migliore amico di Aidan e suo compagno nella scalata. Distrutto dal senso di colpa, J.C. si odia per non avere saputo salvare l'amico, e ancor di più perché ciò che prova per Madeleine non è semplice affetto. Ora che lei è rimasta sola, qual è la cosa giusta da fare? A complicare la situazione, un giorno un uomo bussa alla porta di Maddie, e le rivela cose che solo Aidan avrebbe potuto conoscere...

Torta al caramello in paradiso
di Fannie Flagg

La vita è proprio strana... Lo può ben dire l'ultraottantenne Elner Shimfissle, che un momento prima si inerpica sulla scala per raccogliere i fichi dall'albero e un momento dopo si ritrova a terra, priva di sensi dopo essere stata punta da uno sciame di vespe. I vicini la soccorrono subito e la portano in ospedale dove purtroppo i medici non possono far altro che constatarne il decesso. Alla notizia, parenti, amici e l'intera comunità della cittadina di Elmwood Springs sono colti da un'infinita tristezza e da un rimpianto inconsolabile: con i suoi saggi consigli e la sua purezza di cuore quella generosa e intrepida vecchietta era stata un punto di riferimento prezioso per tutti. Iniziano i preparativi per il funerale e da tutto il paese arrivano fiori e condoglianze. Ma nessuno ha fatto i conti con la defunta... Elner, stesa su una barella in camera mortuaria, apre gli occhi con l'impressione di sentirsi molto meglio e, benché stupita che nessuno si accorga più di lei, si alza, esce dalla porta, percorre il corridoio fino a un ascensore, vi sale e, dopo un viaggio che ha dell'incredibile, si ritrova in Paradiso a vivere un'avventura che non si sarebbe mai aspettata, incontrando persone che non avrebbe mai creduto di poter vedere, esaudendo il suo grande sogno: domandare tutto ciò che ha sempre voluto sapere riguardo alla Vita. Ma forse la sua ora non è ancora giunta, ed Elner potrebbe tornare indietro, nel mondo dei vivi, a rivelare qual è il segreto della felicità.

Il profumo del sangue
di Nalini Singh

Cento anni di schiavitù in cambio della vita eterna: questo è il patto che viene stipulato tra un uomo che vuole diventare vampiro e l’angelo che decide di Crearlo. In apparenza è un accordo molto vantaggioso, ma spesso non viene rispettato e, in caso un vampiro fugga prima del termine, è compito dei Cacciatori rintracciarlo e restituirlo al suo padrone. A New York, nessuno svolge questo lavoro meglio di Ellie, perché lei possiede la capacità innata di «fiutare» la brama di sangue. Ed è proprio grazie al suo straordinario dono che viene scelta da Raphael, l’arcangelo della città, per un incarico delicatissimo: neutralizzare Uram, un arcangelo che si è trasformato in un efferato assassino. Ellie non può rifiutare, anche se si tratta di una missione suicida: nessun umano, infatti, può sconfiggere Uram, e, nella remota eventualità in cui riuscisse a sopravvivere, la punizione per aver fallito sarebbe peggiore della morte. Su una cosa è tuttavia irremovibile: non accetterà mai la proposta di Raphael di diventare la sua nuova amante. Ma ben presto Ellie scoprirà che non si può resistere al fascino di un immortale…

I love you, goodbye
di Cynthia Rogerson

Ania salva i matrimoni degli altri, o almeno ci prova. Sul suo di matrimonio, ha sempre chiuso un occhio. Dispensa consigli e lo fa con estrema cura, è una donna consapevole lei... Ma in amore, si sa, non c'è regola che tenga.
Maciek è arrivato in Scozia dalla Polonia, e non per trovare un lavoro. Nel suo Paese faceva l'insegnante di filosofia, ma  una delusione d'amore l'ha portato a trasferirsi, ed è approdato qui.
Il loro è un incontro inevitabile, anime inquiete in cerca di risposte che vanno a toccare le corde più intime dell'esistenza. E non sono gli unici...
Tutto si svolge in un paesino che se guardato dallo spazio è poco più che un microscopico neo sulla pelle del mondo. Ma i suoi abitanti sembrano racchiudere tutte le sfumature dell'amore: quello tradito, quello provato per la prima volta, quello che trascina le proprie delusioni, quello che ritrova la speranza, quello che per conquistarlo a volte serve una vita intera.
Chi potrebbe non riconoscersi in questo vortice di promesse, tentativi, solitudine, vicinanza e seconde opportunità?

Se per un anno una lettrice
di Nina Sankovitch

“Decisi di dare inizio al mio progetto di lettura quotidiana il giorno del mio quarantaseiesimo compleanno. Tutti i libri sarebbero stati quelli che avrei condiviso con Anne-Marie, se avessi potuto. Il mio anno di intensa lettura sarebbe stato il mio progetto personale di fuga dentro la vita.”
Per Nina Sankovitch è l’inizio di una folle impresa: concedersi – con quattro figli e un marito in giro per casa, tra liste della spesa, panni da lavare, merende da preparare e cene da cucinare – una pausa forzata dal mondo e dai suoi ritmi concitati. Ma soprattutto dal dolore della perdita, esploso dentro di lei con la violenza di un uragano alla morte di sua sorella Anne-Marie. Un dolore troppo profondo per limitarsi ad aggirarlo nella speranza di lasciarselo alle spalle. Dai libri Nina si aspetta di ricevere consigli e insegnamenti, distrazione ed entusiasmo, serenità e giusto distacco. Nei libri troverà molto di più.Questo è il racconto del viaggio che, iniziato tra pagine di carta, l’ha portata a ripercorrere le storie della sua famiglia e i ricordi di un’intera vita, alla ricerca della chiave capace di far scattare la serratura della felicità.

lunedì 20 aprile 2015

Recensione: "Papà era un bandito" di Maria Chiara Perri

Buongiorno o meglio buon pomeriggio vista l'ora e buon inizio di settimana :) altra recensione per il cui libro ringrazio la casa editrice Nativi Digitali per avermene dato una copia digitale..

Papà era un bandito
di Maria Chiara Perri

Editore: Nativi Digitali Edizioni
Genere: Narrativa 
Prezzo: 2,99€

Voto: 3.5/5


TramaJude ha diciannove anni, origini irlandesi, cappuccio della felpa calato sulla fronte. Se ne va in giro con la sua bici, All Star viola ai piedi e zaino in spalla. Lo accompagna Michan, un bimbo color latte macchiato con una testa piena di riccioli. Sono papà e figlio. La loro è una famiglia sull’orlo di una crisi di nervi, con un nonno irascibile che nasconde un passato e uno zio metallaro alle prese con paturnie adolescenziali. Basta una bravata di Jude per sconvolgerne i già precari equilibri. Tra streghe, suore e biberon alla Coca-Cola, è il piccolo Michan che ci racconta con ironia la storia di un Papà Bandito. Una favola moderna che prende vita in una città fredda il cui cuore pulsante è nei suoi angoli più bui, tra quartieri popolari, covi e fortezze bazzicati dai nostri scalcagnati eroi. 


Una storia deliziosa, un bimbo: Michan che ti sa entrare nel cuore con la sua simpatia, la sua dolcezza e l'ingenuità dei suoi 4 anni insieme alle sue bizzarre paure.

I DeVita sono una famiglia anche se non nel termine comune, con problemi di soldi, strambi ma a loro modo uniti e forti. Michan è il piccolo di casa color cappuccino e con una zazzera di riccioli e a soli 4 anni sente e capisce tutto, anche se a volte con interpretazioni tutte sue, ed è proprio lui il magnifico narratore di questa storia che con semplicità e ironia ci racconta del mondo degli adulti visto da lui; del suo papà poco più che vent'enne che fa il "bandito" con tanto di covo (ovvero un garage abbandonato pieno di cianfrusaglie), del nonno che si spezza la schiena per portare a casa il pane che è sempre irascibile e dello zio adolescente che abita con lui sempre scontroso che se ne sta per i fatti suoi. Ma anche la strampalata vicina Galina con le sue tute rosa di ciniglia.

Questa storia vuol ritrarre in modo sdrammatizzato la nostra società, i problemi carcerari di cui tutti ignorano, il disagio giovanile di non trovare un posto nel mondo, il lavoro che non c'è per qualunque fascia di età o che non basta anche solo per comprare in più delle semplici merendine per il bimbo. 
Un libro che dietro alla sua ironia nasconde dei messaggi profondi e una situazione triste e presente della realtà.
 Non è un ebook lunghissimo, si legge in fretta e piacevolmente e che vi consiglio caldamente :) 
Qui sotto potete trovare un estratto per farvi un'idea ;) Buona lettura!!!!  

*** Estratto dal libro ***

Me ne stavo seduto sullo sgabello alto, faccia alla finestra. Un cartello rosso mi pendeva sulle spalle. Mostrava il disegno di un asinello con sotto la scritta “SONO STATO CATTIVO”. Suor Domitilla mi aveva spedito in punizione perché avevo spezzato a metà il pastello rosa pelle di un bambino paffuto, Andrea Mastrobernardo, che aveva osato insinuare che non fossi capace di colorare le facce delle persone. Non che avesse tutti i torti, in realtà. Sotto a una casa sbilenca, a un sole radiante e a una striscia di cielo azzurro avevo disegnato me stesso e la mia famiglia con i volti fucsia. Anche il muso del nostro bastardino Bobby, fucsia. Ma non era colpa mia se il mio pastello rosa era un moncherino senza punta e quello rosa pelle non l'avevo mai avuto. Andrea Mastrobernardo, oltretutto, si era rifiutato di prestarmelo. Come minimo doveva esimersi da qualsiasi commento sulle mie doti pittoriche. Se l'era voluta, il ciccione. Ma la suora non aveva voluto sentire le mie ragioni. Quando poi le era scivolato l'occhio sulle facce fucsia aveva reagito come se avessi offeso le sue capacità didattiche. Così ero finito nell'angolo, alla gogna, ad annoiarmi a osservare il cortile vuoto mentre gli altri bambini finivano il disegno. Che ingiustizia. Nell'aula non volava una mosca. Suor Domitilla imponeva il più assoluto silenzio nell'ora del “lavoro”. Persino una sedia spostata valeva un'occhiataccia. Per parlare con un compagno per chiedergli in prestito qualcosa bisognava prima alzare la mano e chiedere il permesso. Il solo rumore di pastelli che grattavano la carta spediva suor Domitilla in una beatitudine che rasentava la sonnolenza. Le gettavo occhiate in tralice mentre le palpebre le si facevano pesanti. Che pena mi faceva. Non sapeva che il suo destino era segnato. Quando mio padre avesse saputo che cosa mi aveva fatto avrebbe lavato l'onta col sangue. Come minimo. Mio padre non faceva altro che dire che non si fidava di preti e suore, che erano la gentaglia che aveva rovinato l'Irlanda e che se il Führer mi avesse sfiorato, all'asilo, l'avrebbe fatta a pezzetti. Mio padre chiamava suor Domitilla “Führer” perché quando era ragazzino veniva al campo di calcetto parrocchiale a sequestrare il pallone alle 17 in punto, anche se era estate e c'era bel tempo e anche se erano in pareggio e stavano per tirare un calcio d'angolo. Una volta, poi, gli aveva tirato le orecchie per aver bestemmiato. Mio nonno si raccomandava con me dicendomi di non chiamare mai la suora Führer. Be', Führer o non Führer, sarebbe giunta la sua ora. Mi crogiolavo in fantasie in cui mio padre strappava il velo di suor Domitilla rivelando a tutti il suo cranio pelato (diceva che tutte le suore sono calve), poi afferrava l'astuccio di Andrea Mastrobernardo e frantumava sotto i piedi tutti i suoi pastelli dalla punta sempre perfetta e infine legava suora e ciccione sullo sgabello alto con due cartelli rossi sulle spalle: “SONO UN FÜHRER” e “SONO UN OBESO TIRCHIO FICCANASO E SPIA”. Mio padre ne sarebbe stato capace, ne ero certo. Non vedevo l'ora che mi venisse a prendere. Il tempo, lì fermo a guardare fuori dalla finestra, sembrava non passare mai. Avrei voluto chiedere alla suora quanto mancava al suono della campanella, ma non potevo rivolgerle la parola. Pensai intensamente a mio padre. “Vieni daddy, vieni a prendermi”. Mi concentrai parecchio, strinsi persino gli occhi e le chiappe per dare forza ai miei poteri telepatici. Magari avrebbe funzionato. Funzionò. In realtà, a quattro anni ero già abbastanza grandicello per sapere che quello che immaginavo di solito non si realizzava mai, per quanto lo desiderassi. Per questo rimasi sinceramente stupito quando, dalla finestra, vidi una bicicletta entrare a tutta velocità nel cortile dell'asilo. Il ciclista sterzò di colpo e irrigidì le ginocchia per bloccare i pedali. La bici ruotò su se stessa, disegnando un semicerchio sulla ghiaia con la ruota posteriore, poi si bloccò. Il tipo in sella scese come se qualcosa gli scottasse sotto il sedere. Spinse il manubrio lontano da sé con un gesto furibondo e lasciò cadere la bicicletta sulla ghiaia. Sussultai. Il tipo nascose gli occhi nell'incavo del gomito. Mosse alcuni incerti passi da un lato, barcollante. Poi riemerse dalla manica del giubbotto, si guardò intorno e si lanciò di corsa verso l'entrata dell'asilo. Non credevo ai miei occhi. Anche se la scena era durata meno di tre secondi lo avevo riconosciuto. Aveva il cappuccio della felpa calato sulla fronte e non portava i soliti occhiali con la montatura nera, ma non potevo confondere quel modo di frenare la sua bici a scatto fisso. E le All Star viola. E lo zainetto grigio sulle spalle con dentro fogli, matite e china. Era mio padre. Con una mossa di reni balzai giù dallo sgabello alto e iniziai a saltare di gioia con le braccia in alto, come ad anticipare l'abbraccio che da lì a poco mi avrebbe accolto. “Daddy! Daddy!” urlavo. Suor Domitilla si risvegliò bruscamente dal suo torpore. L'intera classe rimase a bocca aperta per la mia incredibile impudenza. La maestra si preparò a celebrare lo scandalo. Gonfiò il petto e strinse la bocca a culo di gallina, mille rughe andarono ad intarsiare sul suo viso la furia che montava. Non ebbe il tempo di strillarmi di fare silenzio e di tornare in punizione. La porta si spalancò di scatto, i vetri tremarono. Mio padre fece irruzione nella stanza. Forse neppure se fosse apparsa la Madonna con un seguito di putti strombazzanti i miei compagni quattrenni l'avrebbero guardata con altrettanta sconcertata ammirazione. Io no di certo. Mio padre era davanti a me, in tutto il suo splendore. O, meglio, in evidente difficoltà. Ma lì per lì non mi accorsi degli occhi gonfi e arrossati, delle lacrime che gli rigavano il volto e del suo affanno. Sapevo solo che il mio papà aveva risposto alla mia richiesta di aiuto telepatica e questo mi faceva impazzire dalla gioia. Gettai a terra il cartello con l'asino e mi precipitai ad abbracciarlo. “Michan!” gridò la suora. Non l'ascoltai. In presenza di mio padre qualsiasi altra autorità svaniva, persino quella del nonno. Ma fu lui a frenare il mio entusiasmo. Non mi permise di saltargli al collo, neppure di aggrapparmi alle sue gambe come facevo sempre. Mi mostrò il palmo della mano col braccio teso davanti a sé, ad intimarmi lo stop. “Non toccarmi, Michan” disse piano, lanciandomi lo sguardo del “zitto dopo ti spiego”. Uno sguardo che avevo imparato a decifrare da quando avevo iniziato a mettere in fila due parole. Di solito lo vedevo comparire quando mio nonno era nei paraggi. O in presenza di assistenti sociali ficcanaso o di commessi sospettosi. Ovviamente, anche suor Domitilla era una candidata ideale. Mi fermai e rimasi zitto. Ero un complice perfetto. “Jude”. Quel nome uscì dalla bocca della suora gelido come un ghiacciolo. Con uno sguardo il Führer incenerì qualsiasi pensiero fosse balenato nella testa dei miei piccoli compagni di commentare quell'imprevisto. Si alzò dalla sedia, puntò i pugni sulla cattedra e fissò mio padre con uno sguardo interrogativo, sprezzante e leggermente disgustato. “A che cosa dobbiamo l'onore?” disse. Per un secondo, mio padre sembrò tornare quel ragazzino a cui lei aveva impedito di tirare un calcio d'angolo. Ma giusto per un secondo. Jude si pulì il naso col polsino del giubbotto, tossì, poi replicò deciso. “Porto via mio figlio”. La sua voce risuonò da un oltretomba di mucose tappate e muco ribollente. Tossì, rantolò e riprese fiato sonoramente, a bocca spalancata, alzando gli occhi al cielo come a chiedere conto di quella maledizione. “E dove lo porti?” “Dal medico – berciò mio padre – deve fare una visita. E anche io” Suor Domitilla non parve impressionata. Si risedette. Le rughe della collera le sparirono dalla fronte, ma la smorfia di disgusto si fece più evidente. Chiaramente quella giustificazione le pareva l'unica plausibile per quella sgradita improvvisata. Ma non poteva certo darla vinta a un moccioso pestifero di quattro anni e a quel suo padre teppista col latte sulla bocca. Non così facilmente, non davanti alla sua classe. “Quando i bambini devono uscire prima, la direttrice deve esserne informata di mattino – iniziò – tienilo a mente per la prossima volta. Avrei fatto uscire Michan senza bisogno che tu salissi. Soprattutto ora che sei così influenzato. Jude, lo vedi che questa aula è piena di bambini?” Decine di occhietti ammiccarono a mio padre, solidali. Non era piacevole essere sgridati dalla suora. Neanche un papà così alto e così coraggioso avrebbe ribattuto. Ma lui, invece, lo fece. “Non è influenza, è allergia – disse, con un tono di voce che non sarebbe mai stato ammesso in quell'aula – non sono contagioso”. Le rughe tornarono sulla fronte di suor Domitilla. “Non è tempo di allergie e c'è l'influenza in giro – disse, seccata – comunque, Jude, sappi che oggi Michan si è comportato molto male. Michan, dì al tuo papà che cos'hai fatto”. Tentennai. Stava tirando troppo la corda. Conoscevo il temperamento di mio padre. Poteva finire male, molto male. Per lei. Accusarmi di fronte al migliore avvocato che potessi mai avere? Che pessima idea. Jude cedeva l'ultima parola in una discussione solo quando lo facevano desistere a schiaffoni. Se non fosse stato davvero un teppistello di periferia semianalfabeta, in un'aula di tribunale se la sarebbe cavata benissimo. Ma la suora fu fortunata. Lo aveva trovato quando le sue abilità dialettiche erano azzoppate da quella strana crisi. Era agitato, in collera, sofferente. E aveva fretta di andarsene. Jude si strofinò di nuovo gli occhi e il naso con la manica: “Dobbiamo andare”. “Avanti, Michan, diglielo”. Stavo per raccontare la storia del pastello rosa pelle ma mio padre non me ne diede il tempo. Mi prese per il grembiulino e mi tirò verso la porta: “Let's go!” “Ma papà, devo prendere la giacca!” Come al solito, dicevo e facevo cose più sensate di quante ne facesse lui. Jude emise un verso esasperato. Mi affrettai a prendere il mio cappottino dall'attaccapanni. Lui uscì e io lo seguii di corsa. “Si saluta! - ci urlò dietro suor Domitilla, battendo forte il palmo della mano sulla cattedra – Siete due maleducati!” “Io l'ammazzo, quella – rantolò mio padre – Mishi portami in bagno, sto malissimo”. Jude alzò le braccia in alto e si coprì gli occhi con la parte superiore delle maniche del giubbotto. Continuò a camminare per il corridoio, senza vederci nulla. Tossiva. Volevo prenderlo per mano per guidarlo, ma mi aveva detto di non toccarlo. Allora corsi avanti fino alla porta del bagno: “È qui!” dissi senza alzare troppo la voce. Qualcosa mi diceva che mi avrebbe lanciato ancora lo sguardo “ti spiego dopo”, se avesse potuto. Jude entrò barcollando in un bagno a misura di bambino dell'asilo. I water avevano tavolette rosa e azzurre e non gli arrivavano al ginocchio, sembravano fatti per le bambole. In un'altra occasione questo l'avrebbe fatto ridere. Ma in quel momento pensò solo ad inginocchiarsi davanti a un minuscolo lavello. Aprì il rubinetto a tentoni, in preda a conati di vomito. Si abbassò il cappuccio e mise il viso sotto il getto d'acqua corrente. “Oh, grazie. Grazie, grazie” diceva, tra un'imprecazione e l'altra. Io lo guardavo in silenzio. Ero un po' preoccupato per la storia del dottore. Lui ne aveva davvero un gran bisogno, ma io non volevo andarci. “Non mi farà una puntura, vero papà?” pigolai, quando mi sembrò stare un po' meglio. Lui cercò di mettermi a fuoco attraverso le palpebre gonfie. Tra tanto rosso, spuntò l'azzurro. “Che puntura?” “Il dottore” ricordai. E finalmente, sorrise. “Non andiamo da nessun dottore, Mishi Mishi” mi rassicurò. Si guardò nello specchio attraverso l'adesivo della Sirenetta. “Guarda come mi sono ridotto – sospirò – brucia da matti, Mishi. Vieni qui. No, no, non toccarmi. Fermo, faccio io”. Morivo dalla voglia di dargli un bacio perché stava male e perché mi aveva salvato da quell'arpia di suor Domitilla come un vero supereroe, ma non potevo. Mi baciò lui sui ricci. Appoggiò il viso bagnato sul mio capo e prese un respiro forte, tremante, di quelli scaccialacrime. Una goccia d'acqua gli scivolò dai capelli nel mio colletto. Lanciai un risolino e mi tappai subito la bocca con entrambe le mani. Jude fece lo stesso. Per un attimo sembrò dimenticare qualsiasi problema lo avesse portato lì. Ma non potevamo trastullarci troppo. Mio padre si strofinò le mani a lungo con il sapone liquido alla fragola, poi si tolse delicatamente i piercing dalle labbra e dalle sopracciglia e si lavò la faccia. Io gli porgevo un asciugamano con sopra ricamato uno spaventapasseri. “Controlla che non venga nessuno”. Guardai nel corridoio e gli feci ok con tutti e due i pollici alzati. Uno dei nostri segnali. Jude aprì la zip del giubbotto e da una tasca interna tirò fuori una sottile mazzetta di banconote verdi e arancioni. Le suddivise in quattro rotolini. Uno se lo infilò nella tasca interna del giubbotto, un altro in una scarpa. Gli altri due li mise nelle tasche del mio cappottino. “Adesso sei un bambino ricco – disse – con questi a Natale ti compro una bici da grande, con le marce. Anche prima di Natale, ok?” “La bici me la porta Babbo Natale – ricordai – tu mi compri un tempio di Kundul?” “Ok, vada per il tempio di Kundul”. Tirò fuori da una tasca gli occhiali con la montatura nera e li lavò sotto il getto dell'acqua corrente prima di rimetterseli sul naso. Gettò la busta di plastica in un minicesso e tirò l'acqua. Si ripulì il naso un'ultima volta nella salvietta con lo spaventapasseri. Poi, finalmente, lasciammo l'asilo. Camminavamo a ridosso dei condomini. Una leggera foschia copriva i colori con un velo lattiginoso. Jude portava la bici a mano, io gli stavo accanto tenendo la canna stretta in pugno. Sembrava un normalissimo studente che accompagna a casa il fratellino. In un altro momento mi avrebbe fatto salire sul sellino. Oppure, mi avrebbe proposto di giocare a ZombieNazi, il nostro gioco preferito quando andavamo a zonzo per la città (tutti i passanti pelati, o con i baffi, o con il bastone o con addosso qualcosa di rosso, le suore e i cani barboncini sono zombie nazisti, noi siamo ebrei sopravvissuti; quando vediamo comparire le suddette categorie dobbiamo gridare la parola d'ordine “Fritzkilla!” e scappare il più veloce possibile finché non li vediamo più; vince chi avvista per primo più Fritz, ma se scappando riusciamo ad ammazzarne uno sfiorandolo, guadagniamo dieci punti). Ma Jude non aveva voglia di giocare. Era ancora nervoso, andava di fretta e si guardava spesso intorno come se si aspettasse davvero un agguato improvviso di zombie nazisti. Ma c'era anche qualcos'altro. Lo percepivo dalle occhiate complici che mi lanciava. E dai sorrisi. Era eccitato. Quando arrivammo a un passaggio pedonale, mi guardò con l'espressione che avevo io quando dovevo dirgli che mi scappava la pipì non appena usciti di casa, dopo che lui mi aveva ripetuto cinque volte di farla prima. “Sai tenere un segreto?” disse. L'omino verde apparve sul semaforo. Jude si lanciò sulle strisce, persi la presa della canna della bici ma lo inseguii di corsa. “Certo daddy! Dimmelo!” Raggiungemmo il marciapiede. “Dimmelo daddy! Dimmelo! Che segreto?” Fece 'shhh' col dito sulle labbra. Si chinò per avvicinare il suo viso al mio. “È un segreto grosso, questo. Non è un segreto come gli altri – mi avvisò – se lo dirai a qualcuno ti esploderà il pisello. Se non vuoi che ti esploda il pisello non devi dirlo a nessuno. Neanche a Seanie, neanche al nonno”. Fece una pausa, mentre riflettevo sulle conseguenze di un'esplosione in mezzo alle gambe. “Soprattutto, non devi dirlo al nonno”. Feci sì con la testa. “Michan – disse con voce solenne, per quanto gli permettesse il naso tappato – mettiti una mano sul cuore. Non quella, l'altra. Non lì Mishi, il cuore è a sinistra. Dì 'giuro che non rivelerò a nessuno il segreto, dovessero tagliarmi il pisello' ” “Giuro che non rivelerò a nessuno il segreto, dovessero tagliarmi il pisello” ripetei. “E staccarmi le palle per darle in pasto ai corvi”. “E staccarmi le palle per darle in pasto ai corvi” dissi, cercando di visualizzare la scena. “Se rivelerò il segreto possano marcirmi le budella”. “Se rivelerò il segreto possano marcirmi le budella”. “Mi venga un prolasso all'ano”. “Mi venga un pro-lasso allano”. Questa non la compresi, fortunatamente. “E possa io essere chiamato infame nei secoli dei secoli, amen”. Questa era difficile. “E possa io... iffame...” Gli bastò. Mi portò nel suo covo.

domenica 19 aprile 2015

Recensione: "Prima del futuro" di Jay Asher e Carolyn Mackler

Buona domenica lettori... qui da me è tornato il tempo brutto uffa perciò passerò questo pomeriggio a casa del mio sposo a leggere sul divano mentre lui guarda la formula 1...
Recensione breve perchè sinceramente non ho trovato molto da dire su questo libro... >.< e per stasera ne ho programmata un'altra ^^

Prima del futuro
di Jay Asher e Carolyn Mackler

Editore: Giunti
Pagine: 400
Prezzo: 12,00€

Voto: 3-/5

TramaÈ il 1996, la velocità della connessione arranca rumorosamente a 56kb, la rete è quasi vuota, è ancora uno strumento per pochi, una sorta di nuova stregoneria tecnologica. Josh e Emma si conoscono fin da quando erano piccoli, sono sempre stati amici inseparabili, poi Josh ha tentato di baciare Emma e le cose si sono complicate. È parecchio tempo che non si vedono, il giorno in cui Josh suona il campanello di casa della ragazza e le porge imbarazzato un cd­rom di America on line. È arrivato come omaggio per posta, ma loro non hanno il computer. Emma invece ha un fiammante pc con Windows 95, ma non ha internet. Quando Emma riesce finalmente a connettersi, accade qualcosa di inspiegabile. Per una strana alterazione nella barriera spazio­temporale appare sullo schermo una misteriosa pagina bianca e blu con una scritta sconosciuta: facebook. C'è la foto di una donna sui trent'anni con un volto familiare, troppo familiare. C'è il suo nome, Emma Nelson e la sua stessa data di nascita. Si è aperto un pericolosissimo portale sul futuro in grado di cambiare, in un'indimenticabile settimana di delirio, il presente, i sentimenti e il destino di Josh e Emma.

Recensione

Che cosa fareste voi se un giorno navigando su internet incappate in un logo mai visto di un programma (nel caso del libro Facebook) e vedreste la vostra vita nel futuro e peggio ancora che ogni decisione che prenderete si ripercuote in contemporanei con gli stati, le foto, gli aggiornamenti, la situazione sentimentale di voi del futuro? 

E' proprio ciò che succede ad Emma e Josh nel 1996 quando avere un pc era per pochi e avere una connessione era per pochi, e se la avevi era la connessione attaccata al telefono che rumoreggiava e andava talmente lento che potevi farti una dormita che quello ancora non aveva finito.. ed è proprio navigando che scoprono Facebook e poverini quello che vedranno in quella settimana li manderà in panico e delirio manco ci fosse la fine del mondo.
Però a pensarci bene anche io mi troverei in confusione e agitazione se potessi vedere il mio futuro e scoprire che non sarà esattamente florido come ho sempre desiderato...

Un libro scorrevole e carino il tipico libro che non ti impegna la testa con chissà quale argomento serio o con uno stile incasinato alla Dan Brown per intenderci.
Non è un capolavoro, diciamo che è per un pomeriggio ozioso anche se a volte avrei schiaffeggiato Emma per il suo comportamento infantile ma va bhè.. comunque a conti fatti non è un libro che vi sconsiglio ma neanche vi consiglio, visto che c'è molto di meglio, ma guardiamo il lato positivo.. c'è assolutamente di peggio in giro XD
Lo avete letto voi?

venerdì 17 aprile 2015

Chi ben comincia... #99: "Il quadro mai dipinto" di Massimo Bisotti

Chi ben comincia... è la rubrica ideata dalla carissima Alessia del blog Il profumo dei libri che ringrazio perchè questa rubrica mi piace tantissimo e poi non so vi può essere utile per stuzzicare la vostra curiosità ^^ Questa rubrica la posterò ogni giovedì ^_^... In che cosa consiste?

-Apri un libro a caso dalla tua libreria
-Riporta le prime 10, 15, 20 frasi dell'inizio del libro
-Aspetta i commenti.


Buon pomeriggio e ben ritrovati cari lettori a una nuova puntata di Chi ben comincia che dovevo postare ieri tra l'altro.. ahahhaha ;p

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Dovrà capitare che prima o poi due anime selvatiche, che non vogliono sentirsi strette da nessuno né chiuse agli angoli del mondo, si fermino a comprendere che completarsi è questo. È chiudersi all'aperto sapendo che a nessuno dall'esterno sarà permesso entrare dentro. Si può rischiare di restare insieme tutta la vita così, senza che sia una minaccia ma solo un sublime stato di grazia e di strafottente e imbarazzante felicità. 
Innamoratevi, non di chi vorrete raggiungere a ogni costo, ma di chi una volta raggiunto non vi farà più desiderare uscite di sicurezza. Amate la persona che vi farà venire voglia di svegliarci sempre prima del previsto, per guardarla qualche attimo in più prima di uscire, e dormite sempre un attimo più tardi, per farvi chiudere gli occhi stanchi di sonno ma mai stanchi di lei. Perché c'è sempre una prima volta, una primavera, una prima vera notte d'insonnia d'amore che ci rimane sotto pelle. Un primo giorno in cui impariamo a riconoscere la direzione del vento. Un primo momento che ci porta in un luogo in cui non sappiamo di andare e poi ci siamo, improvvisamente, senza averlo previsto. La prima volta che abbiamo davvero paura e la prima volta che ridiamo al buio. La prima volta che assaggiato una vita infilando il dito nei suoi imperfetti particolari. La prima volta che scopriamo il mare dove non c'è perché l'abbiamo negli occhi, negli occhi dello stupore.

- Il quadro mai dipinto di Massimo Bisotti -

*** 

Che ne pensate? Lo avete letto? Devo dire che così di primo impatto mi piace, ho letto in giro molte belle frasi tratte da questo libro e di contro un paio di recensioni negative.. vi farò sapere cosa ne penso alla fine, speriamo che non sia tutto fumo e niente arrosto é_é 

martedì 14 aprile 2015

I miei acquisti #110: 2 parte

Buon pomeriggio carissimi lettori 2 parte della montagna di acquisti scorsi da farvi vedere... che poi più guardo la lista dei libri da postarvi più mi viene da sorridere/piangere per quanti libri in arretrato ho la leggere nonostante in questo periodo mi sto dedicando solo ai cartacei mettendo da parte gli ebook.. ma ricrescono sempre di più hahahhahahah non so se essere felice (sempre!) o disperarmi visto che ho dovuto acquistare 3 mensoline (piccole) visto che ho finito lo spazio 0.0

Le sette sorelle
di Lucinda Riley

Bellissima eppure timida e solitaria, Maia è l'unica delle sue sorelle ad abitare ancora con il padre ad Atlantis, lo splendido castello sul lago di Ginevra. Ma proprio mentre si trova a Londra da un'amica, giunge improvvisa la telefonata della governante. Pa' Salt è morto. Quel padre generoso e carismatico, che le ha adottate da bambine raccogliendole da ogni angolo del mondo e dando a ciascuna il nome di una stella, era un uomo di cui nessuno, nemmeno il suo avvocato e amico di sempre, conosceva il passato. Rientrate precipitosamente nella villa, le sorelle scoprono il singolare testamento: una sfera armillare, i cui anelli recano incise alcune coordinate misteriose. Maia sarà la prima a volerle decifrare e a trovare il coraggio di partire alla ricerca delle sue origini. Un viaggio che la porterà nel cuore pulsante di Rio de Janeiro, dove un vecchio plico di lettere le farà rivivere l'emozionante storia della sua antenata Izabela, di cui ha ereditato l'incantevole bellezza. Con l'aiuto dell'affascinante scrittore Floriano, Maia riporterà alla luce il segreto di un amore sbocciato nella Parigi bohémienne degli anni '20, inestricabilmente legato alla costruzione della statua del Cristo che torreggia maestosa su Rio. Una vicenda destinata a stravolgere la vita di Maia.

Prima del futuro
di Jay Asher e Carolyn Mackler


E’ il 1996, la velocità di connessione arranca rumorosamente a 56kb, la rete è quasi vuota, è ancora uno strumento per pochi, una sorta di nuova stregoneria tecnologica.
Emma e Josh si conoscono fin da quando erano piccoli, sono sempre stati amici inseparabili, poi Josh ha tentato di baciarla e le cose si sono complicate. E' parecchio tempo che non si vedono, ma un giorno Josh si presenta a casa di Emma e le porge imbarazzato un cd rom per connettersi a internet, è arrivato a sua madre come omaggio, ma loro non hanno il computer. Emma invece ha un fiammante pc con Windows 95 e quando riesce finalmente a connettersi accade qualcosa di inspiegabile. Per una strana alterazione nella barriera spazio-temporale appare sullo schermo una misteriosa pagina bianca e blu, con una scritta sconosciuta: facebook. E c’è la foto di una donna sui trent’anni con un volto familiare, troppo familiare. Si è aperto un pericolosissimo portale sul futuro in grado di cambiare, in un’indimenticabile settimana di delirio, il presente, i sentimenti e il destino di Emma e Josh.

Queste oscure materie. La trilogia completa
di Philip Pullman

Il volume raccoglie la trilogia completa da cui è stato tratto il film "La bussola d'oro". "A me interessa parlare di temi importanti: la vita, la morte, l'esistenza di Dio, il libero arbitrio. Il fantastico non è fine a se stesso, ma sostiene e da corpo al realismo... Non abbiamo bisogno di liste di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, abbiamo bisogno di libri. 'Non devi' è presto dimenticato, 'C'era una volta' durerà per sempre'". 
Tutti i difetti che amo di te
di Anna Premoli

Mettere i bastoni tra le ruote alla sua famiglia è una vera arte per Ethan Phelps. Perfezionata con cura nel corso degli anni. Quando suo padre muore all'improvviso, senza lasciare alcun testamento, la situazione precipita perché il ragazzo eredita, insieme al fratello maggiore, le quote della Phelps&Phelps, multinazionale quotata in borsa e ancora sotto il controllo della famiglia. Il giorno in cui Ethan irrompe durante una riunione degli azionisti completamente ubriaco, la famiglia si convince della necessità di intervenire per salvaguardare lui e la sua quota azionaria, che garantisce loro di avere la maggioranza. Il tribunale nomina quindi un amministratore del suo patrimonio, ma sarà solo il primo di una lunga serie, perché Ethan è bravissimo a farli fuggire, uno dopo l'altro. Quando anche il terzo rassegna le dimissioni, il giudice incaricato del caso decide di tentare una strada diversa, e invece di nominare uno dei soliti professionisti, chiama Sara di Giovanni, la cui specializzazione sono i brevetti aziendali. Ma Sara ha il grande vantaggio di essere determinata e, al contrario degli altri, di avere una vita privata che non la rende ricattabile. La collaborazione tra lei ed Ethan inizia a suon di reciproci dispetti, ma è destinata a evolversi in qualcosa di ben più complicato ed eccitante...

Avvicinati
di Kim Karr


Nel mondo di Dahlia, che vive a Londra, non esistono più felicità e lieto fine. La sua anima è stata completamente distrutta da una tragedia. Ma un sorprendente incontro con qualcuno le darà un motivo per continuare a vivere. E ad amare…
Quando la rock star River Wilde torna nella sua vita, il loro rapporto diventa subito strettissimo, al di là di qualsiasi previsione. Più tempo trascorrono insieme, più intensa e erotica si fa la loro relazione: Dahlia è convinta di aver finalmente trovato l’anima gemella. Ma i fantasmi del passato riemergono e Dahlia comincia a sentirsi in colpa e confusa. River vuole essere con tutto se stesso la persona in grado di curare le sue ferite, ma se ciò che è stato rifiuta di rimanere sepolto, come sarà possibile per loro pensare a un futuro?

Solo una volta nella vita
di Timothy Lewis

Per Adam, agente immobiliare, la casa degli Alexander è solo l'ennesima proprietà da svuotare e vendere al miglior offerente. Ma tra gli scaffali ingombri di oggetti, un vecchio album attira la sua attenzione. Contiene cartoline ingiallite dal tempo e scritte nell'arco di sessant'anni. Incuriosito, Adam inizia a leggerle: sono piene di frasi romantiche e delicate, testimonianza di un amore incondizionato, quello tra Gabe e Pearl Alexander.
1926. Un giorno Pearl si palesa davanti al banco del pesce dove Gabe lavora: una scintilla, qualcosa che esplode dentro e Gabe e Pearl si "riconoscono" immediatamente. Da quel momento, ogni venerdì, sfidando le avversità che la vita ha in serbo per loro, Gabe scrive una cartolina d'amore a quella che chiama la sua "forever girl".
2006. Ancora sofferente per il recente divorzio, cartolina dopo cartolina, Adam mette insieme i pezzi di un vero e proprio romanzo, fatto di passione e devozione: l'unione di Gabe e Pearl è la prova che l'amore, quello vero, può durare una vita intera. Ma qual è il segreto? Esiste una formula magica? È davvero possibile che questa storia sia la chiave per spalancare il futuro di tutte le persone che, come lui, sognano l'amore?
Solo una volta nella vita è la storia di un amore unico e indissolubile, quella che tutti vorrebbero vivere. Un romanzo che riempie il cuore di speranza: sì, il grande amore esiste, se solo non ... Leggere per credere.

Bacio di sangue
di Maggie Shayne

Seth Connor sogna da sempre una rossa minuta e sensuale, con grandi occhi di velluto capaci di leggergli nell'anima. È convinto che si tratti solo di una piacevole fantasia, ma la notte in cui viene trasformato in vampiro tutto a un tratto avverte la presenza di quella donna bellissima con una chiarezza che lo sconvolge. Lei è reale, ed è in pericolo. Qualcosa li lega, una forza misteriosa e potente che spinge Seth a cercarla e a mettere a repentaglio persino la propria immortalità per salvarla. Perché sa che solo quando l'avrà trovata si compirà il suo destino...

Un mostro nell'armadio
di R.L. Naquin

Zoey, wedding planner, è una ragazza con i piedi per terra, che non ha mai creduto a sciocchezze come i superpoteri o la magia. Fino al giorno in cui, svegliandosi, scopre una terrificante creatura in cucina e si ritrova costretta a rivedere le proprie convinzioni. Primo, i mostri esistono, anche se non sono tutti cattivi come si potrebbe pensare. Secondo, la sua straordinaria capacità di capire le persone è in realtà un superpotere mentale che si chiama empatia (ed è un'inesauribile fonte di guai). Terzo, il demone che la perseguita è un Incubo che si nutre dell'energia sessuale delle vittime, e visto che non riesce ad avere lei uccide le sue clienti. L'unica nota positiva in quel caos è Riley, un paramedico simpatico e molto sexy che le fa la corte. Per giunta sembra un tipo normale, cosa che data la situazione ha un discreto fascino di per sé. A volte, però, le apparenze ingannano...

Un mascalzone tutto mio
di Johanna Lindsey


La giovane Rebecca Marshall tocca il cielo con un dito quando diventa dama d’onore della regina Vittoria. Presto, però, si ritrova inavvertitamente immischiata nella rivalità fra il capo dello spionaggio di Sua Maestà e una nobildonna che usa le damigelle di corte come spie. Finisce così in una rete di inganni e tradimenti, insieme all’affascinante marchese Rupert St John. Questi, agente della Corona che conduce una doppia vita, è convinto che Rebecca lo stia spiando: dapprima la seduce, ma quando si trova obbligato a sposarla, ha la certezza di essere rimasto vittima di una trappola della scaltra ragazza. Tuttavia, a mano a mano che Rebecca gli svela il proprio cuore, tutti i fermi propositi di vendetta e di infedeltà di Rupert cominceranno a vacillare…

Era scritto nel destino
di Madeline Hunter

Fin dall’istante in cui posa lo sguardo sulla bellissima ragazza che vende vasellame al mercato, Rhys comprende di non avere scampo: lei è Joan, costretta dalle circostanze ad accettare l’umile condizione di serva apprendista. Certo Rhys non immagina di rivederla, qualche giorno dopo, ingiustamente punita con la gogna, e per salvarla decide di riscattare il suo contratto. L’attrazione fra loro scocca immediata, tuttavia nella vita di Joan non c’è posto per l’amore ma solo per la promessa di vendetta pronunciata sulla tomba del padre, nei confronti di chi ha causato la rovina della loro famiglia. Eppure quella barriera di orgoglio e determinazione vacillerà, di fronte alla dolce e paziente insistenza di quell’uomo tanto forte nel fisico quanto nell’anima…

Magica La Vegas! 
di Jane Graves

L’ultima cosa che Heather Montgomery vorrebbe è accompagnare la cugina e le sue damigelle, bellissime quanto superficiali, in una gita a Las Vegas. Perché Heather è una donna pratica e con la testa sulle spalle: la saggia della famiglia, abituata a pianificare le proprie giornate e ben poco incline al divertimento. Figurarsi come si può sentire a risvegliarsi nella sua camera di hotel, dopo una notte molto particolare, e scoprire di essersi sposata. Lui è Tony McCaffrey, un donnaiolo impenitente che affronta la vita con leggerezza, e non potrebbero esistere due persone più diverse e peggio assortite. Entrambi sono consapevoli che la cosa migliore sarebbe porre fine a quella situazione il più in fretta possibile, tuttavia, ben presto, gli eventi prendono una piega del tutto inattesa…


Una svolta del destino
di Carla Kelly

Rassegnato a una vita di solitudine e con un passato di guerra che lo ha portato ad annegare i propri fantasmi nell’alcol, Benedict Nesbitt “Nez”, duca di Knaresborough, dà per caso un passaggio a Liria Valencia, una misteriosa donna spagnola con un bambino. Dapprima restio ad aiutarla, Nez si rende via via conto di come quella creatura, così pacata e di grande contegno, custodisca in realtà un terribile segreto che ha profondamente segnato la sua vita. A poco a poco la curiosità e l’affetto che lo legano sempre più a loro, e il proprio bisogno di credere ancora nell’amore, apriranno orizzonti su una seconda, inaspettata occasione…

Il compagno ideale
di Barbara Metzger

Fitz è viziato e ingovernabile, un compagno totalmente inadatto a una lady, e di certo inadeguato come chaperon. Ma lui la pensa in altro modo: del resto, il cane non è forse incomparabile per amicizia, lealtà e dedizione? Difatti, quando la sua padroncina viene mandata a Londra, Fitz la segue: può darsi che Miss Sonia, laggiù, trovi un marito in grado di domarle lo spirito e tenerla fuori dai guai. Incontra invece Darius Conover, disprezzato a causa di uno scandalo e al quale non sono servite neppure gesta eroiche in battaglia per redimerlo agli occhi della società. Ma ancora non aveva conosciuto Sonia e Fitz, due anime appassionate e irriducibili, e determinate a conquistargli il cuore…


venerdì 10 aprile 2015

Book Club marzo

"Book Club" che altro non è che un recap delle mie letture a fine mese: un club del libro mensile dove riunirci virtualmente in circolo seduti a chiacchierare a confrontarci sulle letture mensili che abbiamo fatto.

Questo mese nonostante sia andata anche in mini vacanza di 3 giorni ho letto 9 libri 11 se il volume unico della trilogia di Licia Troisi lo si conta diviso in 3 libri. Un risultato che non mi sarei aspettata *_*
P.s. mi scuso per eventuali orrori errori di scrittura e via dicendo ma sto scrivendo con il telefono che decide lui le parole da scrivere... il maledetto....

*** *** ***

Pietra è il mio nome
di Lorenzo Beccati

Voto: 3/5

Che dire... mi aspettavo tanto da questo libro nonostante non so bene cosa di preciso mi aspettavo. Mi è piaciuta l'intelligenza della protagonista, una ragazza forte ma che non lo da a vedere al mondo. Una donna silenziosa ma capace di innalzarsi al di sopra dell'ottusità collettiva che regnava a quei tempi. Una donna che non si scoraggia e non si piega neancheun quando la sua vita è appesa a un filo. Mi et piaciuta moltissimo anche l'ambientazione di Genova del 600... una scrittura molto semplice. Consigliato :)

Se per un anno una lettrice
di Nina Sankovitch

Voto: 4,5/5

Per un anno ogni giorno la scrittrice si è prefissata l'obiettivo di leggere un libro al giorno per guarire, per rinascere... dopo la morte della sorella ha sentito il bisogno di curarsi con l'unica cosa che poteva lenire la sua anima. Leggere è anche un modo per ricordarla, in sua memoria visto che hanno sempre avuto la passione per la lettura insieme alla terza sorella e ai genitori. Un libro che non solo racconta di questa sua avventura letteraria ma anche della sua vita. Proprio carino oltre che un ottima fonte di spunto di lettura visto che a fine libro c'è l'elenco completo dei libri.

Twelve
di Stella Martini

Voto: 2/5

L'incipit mi aveva completamente catturata poi andando acanti il libro è morto man a mano per poi riprendersi agli ultimo capitoli... lento lento lento. L'ho trovato troppo semplice, monotono i protagonisti fanno e dicono sempre le stesse cose. deludente!

Origin
di Jennifer L. Armentrout

Voto: 4,5/5

Che cosa commentare se non woooow!!! *_*
Non saprei neanche da dove iniziare anche perché essendo il 4 volume farei inevitabilmente spoiler... insomma leggete assolutamentequesta serie all'inizio potrà apparirvi banale ma andando avanti con i libro vi catturerà perché non annoia ed è movimentato.

La fabbrica delle meraviglie
di Sharon Cameron

Voto: 2,5/5

Questo per me è il classico libro che lo desideri anche solo per la magnifica copertina.. Una trama accattivante così come l'incipit... poi lo inizi a leggere e cominci a storcere il naso così leggi in giro i pareri delle blogger di cui ti fidi e vedi che le 4 e 5 stelle fioccano perciò dai ti riviene il buon umore e lo riprendi in mano fiduciosa, fino ad arrivare a fine libro e ti chiedi se per caso quello che hai letto tu nelle pagine è diverso da quello stampato delle tue amiche poi guardi in cielo e ti domandi perché ogni santa volta tu o meglio io debba fare sempre la pecora nera che odia i libri che tutto amano e perciò ragazze a me non è piaciuto l'ho trovato privo di senso. Può essere che io non l'ho capito fatto sta che mi ha pure annoiata a morte. Però non ve lo sconsiglio perché praticamente a parte me tutti lo hanno amato e lodato perciò dai dategli un opportunità fatevi un vostro parere e fatemi sapere ^^

Il mondo di cenere
di Jeaniene Frost

Voto: 4,5/5

Primo libro di questa scrittrice che leggo dopo le tante fans che la acclamano e *_* mi aggiungo a loro a urlare la bravura di codesta donna! Strepitoso, avventuriero, non mi ha annoiato mai e partito a razzo e ha tenuto fino alla fine alta la mia curiosità forse anche troppo visto che ora desidero il continuo e devo purtroppo aspettare -_-"
La Frost immagina un mondo parallelo solo abitato da demoni e loro fanno parte delle più antiche casale narrate anche dal vangelo... un indizio solo Davide e Golia. Il resto dovete assolutamente scoprirlo da voi!

A volte ritorno
di John Niven

Voto: 3,5/5

Avevo iniziato questo libro lo scorso anno e l'ho abbandonato a causa del linguaggio che mi causava qualche avversione personale insomma le parolacce il bocca a Dio ecco non è che ci stiano bene... ma dopo parecchie recensioni positive e il nervoso di vederlo buttato in libreria con il segnalibro ancora messo dopo averlo desiderato per tanto tempo l'ho ripreso da dove lo avevo abbandonato e mi ha piacevolmente fatto ricredere. In poche parole Dio torna da una vacanza e vede che il nostro mondo va a rotoli e decide di rimandare Gesù per farci ritrovare la retta via. Parolacce a parte il libro è veramente molto carino e da da riflettere su cosa stia accadendo alla nostra società sempre più consumista e fredda di sentimenti verso il prossimo che non sia se stessi.

Prima del futuro
di Jay Ashley e Carolyn Mackler

Voto: 3/5

Ottima idea quella avuta da questi de scrittori: se un giorno aprissimo internet e scoprissimo che accedendo su un sito mai visto, Facebook in questo caso, potessimo vedere come sarà la nostra vita e come ogni piccola azione presente si ripercuote sul nostro futuro? Veramente un libro carino, una lettura scorrevole e senza impegno adatta a un pigro pomeriggio di relax in giardino al sole :)  
Cronache del mondo emerso. La trilogia completa
di Licia Troisi

Voto: 5/5*

Questo è il mito top top super top del mese *_* più di 1000 pagine o giù di lì divorate in pochi giorni e sono ancora in lutto perché l'ho finito troppo presto e non ho a portata di mano le Leggende del mondo emerso :( 
Le cronache narrano la storia di Nihal e Sennar e della loro lotta insieme alle regioni, passatemi il termine, del mondo emerso che si troviano a contrastare la ferocia del Tiranno. Detta così sembra una storia stupida ma credetemi Licia Troisi riesce a intripparti il cervello con le sue storie, i personaggi, le ambientazioni! Penso che un difetto per me questi tre libri in uno non lo hanno tranne per il fatto che finiscono troppo velocemente per i miei gusti XD quasi quasi mi rileggo pure le guerre del mondo emerso per ingannare l'attesa del mi acquisto fantasy :p 

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Bene bene le mie letture sono queste e le vostre quali sono state? 
Per quel che riguarda mese di aprile sta procedente egregiamente: ho riletto Divergent e sto leggendo Insurgent, e ho letto Peccati d'inverno di Lisa Kleypas che neanche a dirvelo ho adorato.. e La luce dell'amore di Mary Balogh, molto carino devo dire ^^ continuerò sicuramente con Allegiant e poi???? Cosa mi consigliate?