giovedì 11 aprile 2013

Chi ben comincia... #23

Chi ben comincia... è la rubrica ideata dalla carissima Alessia del blog Il profumo dei libri che ringrazio perchè questa rubrica mi piace tantissimo e poi non so vi può essere utile per stuzzicare la vostra curiosità ^^ Questa rubrica la posterò ogni giovedì ^_^... In che cosa consiste?

-Apri un libro a caso dalla tua libreria
-Riporta le prime 5, 10, 15 frasi dell'inizio del libro
-Aspetta i commenti.


Anche l'incipit di oggi non è stato scelto per un motivo ben preciso, non so l'ho visto li in mezzo al mucchio e ho postato lui ;p ditemi che ne pensate del libro se lo avete letto, devo dire che da queste poche righe risulta bruttino però ho letto le pagine seguenti e devo dire che non mi sarebbe dispiaciuto andare avanti se non avessi altre letture, magari appena finisco "Sognando Park Avenue" lo riprendo che tra cui mi sta piacendo ^_-

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E' proprio la legge di Murphy, pensò Anna.
Stava con Justin da tanto, anche se negli ultimi tempi le cose tra loro andavano lisce come carta vetrata e proprio la sera prima che lei partisse per due mesi a Creta, dove avrebbe lavorato a uno scavo archeologico, lui aveva deciso che, in fin dei conti, l'amava: ma sopratutto aveva deciso di dimostrarglielo.
Mentre mescolava due bustine di zucchero nel caffè quasi imbevibile che aveva appena preso in un bar del terminal Nord di Gatwick, Anna non riusciva a non pensare a quell'ultimo disastro. Il giorno prima, Justin era uscito in anticipo dal lavoro, dato che sarebbe stata la loro ultima serata insieme prima della lunga separazione. Anche nell'abbigliamento aveva fatto del suo meglio: aveva indossato la camicia verde chiaro che lei preferiva, che aveva da anni e che metteva in risalto il colore dei suoi splendidi occhi, e quel paio di jeans neri che gli fasciavano in modo perfetto il posteriore scolpito. Quando aveva aperto la porta per ritrovarsi di fronte Justin tutto in ghingheri, Anna si era sentita in
imbarazzo. I suoi vestiti più carini erano stati impacchettati per il viaggio a Creta, così si era messa dei
jeans stravecchi e una maglietta che aveva visto giorni migliori. Non che il contenuto della valigia fosse poi chissà che, in ogni caso. Dopotutto lo stile di chi passa quasi tutto l’anno inginocchiato nel fango o nella polvere di solito non lascia spazio ai completi di Armani.

Così aveva deciso di rendersi almeno presentabile con una rapida fuga al bagno, dove si era legata i capelli castani in una coda di cavallo alta e ordinata, aveva incorniciato gli occhi nocciola con un po’ di mascara e si era messa un velo di rossetto color prugna, mentre Justin l’aspettava in corridoio. Quando era tornata da lui, sentendosi un po’ più farfalla e un po’ meno bozzolo, Justin le aveva intimato di sciogliersi i capelli e togliersi subito dalla faccia quelle pitture di guerra.

- Un'estate di perdizione di Stephanie Ash -

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